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Cronoprogramma del lavori: cos'è, a cosa serve e chi ha l'obbligo di redigerlo

Coordinare le attività all'interno di un cantiere edile è un compito che richiede grandi doti organizzative e la capacità di ottimizzare ognuna delle fasi lavorative, prestando particolare attenzione ad eventuali rischi generati dalle sovrapposizioni di più aziende o dalla tipologia di lavorazione. A doversi occupare di questo compito è il Coordinatore della Sicurezza nei Cantieri che, nel farlo, può servirsi di diversi strumenti, tra cui citiamo il Cronoprogramma dei Lavori. Di seguito andremo ad analizzare questo strumento, fornendone definizioni, modalità di utilizzo e di redazione in base a quanto stabilito dalla normativa, indicando anche le due diverse tipologie di Diagrammi utilizzati per la sua realizzazione: il Diagramma di Gantt e il Diagramma di Pert.

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Cronoprogramma dei lavori: Definizione

Il cronoprogramma è un documento a corredo del progetto esecutivo dei lavori in cantiere la cui definizione è fornita dall'art. 40 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207:

"diagramma che rappresenta graficamente la pianificazione delle lavorazioni gestibili autonomamente, nei suoi principali aspetti dal punto di vista della sequenza logica, dei tempi e dei costi".

Com'è fatto?

Si presenta come un grafico, generalmente costituito da una griglia quadrettata o da un diagramma a frecce, al cui interno vengono riportate le attività costruttive che interessano l'attività di cantiere, rappresentate in modo tale da permettere di individuare costi e tempi di ogni singola lavorazione o di una parte di essa.

Cronoprogramma: a cosa serve?

Il cronoprogramma si redige per avere contezza dell'andamento dei lavori e per pianificare il suo svolgimento, definendo la distribuzione delle spese necessarie e indicando le date degli stati di avanzamento dei lavori. Grazie ai dati riportati nel diagramma contenuto al suo interno, infatti, è possibile attribuire collocazione cronologica e consequenzialità a ciascuna fase della lavorazione. Inoltre, un diagramma del genere consente di tenere sotto controllo aspetti come:

  • l'avanzamento dei lavori;
  • le tempistiche e le scadenze per la realizzazione di ogni lavorazione e dell'opera in generale;
  • le diverse attività da svolgere in ogni fase lavorativa;
  • le risorse necessarie alla realizzazione di ciascuna lavorazione;
  • le rispettive aree di svolgimento di ciascuna attività;
  • il coordinamento tra uomini, macchine e trasporti.

Chi ha l'obbligo di redigere il Cronoprogramma?

Il cronoprogramma, ai sensi dell'Allegato VI del Decreto interministeriale 22 luglio 2014, è un documento la cui redazione è obbligatoria e deve essere effettuata dal Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione. Tale obbligo si riflette sulla figura del coordinatore anche a livello formativo in quanto l'allegato XIV del D.Lgs 81/08, colloca "L'organizzazione in sicurezza del Cantiere e il cronoprogramma dei lavori" tra i contenuti minimi programma del corso di abilitazione e dell'aggiornamento di 40 ore da ripetere ogni 5 anni.

Una volta redatto, anche il cronoprogramma deve essere aggiornato, compito che spetta al Coordinatore per la Sicurezza in fase di esecuzione che, di raccordo con il direttore dei lavori, le imprese esecutrici e gli eventuali lavoratori autonomi, deve verificare la rispondenza del documento in questione e del PSC con l'andamento dei lavori.

Come si redige un cronoprogramma?

Ci sono diverse modalità per adempiere all'obbligo di redazione, servendosi di diagrammi, di software di elaborazione o, nei casi più semplici, realizzando un grafico a due colonne all'interno dei quali riportare, per ciascuna lavorazione, i periodi di riferimento e gli importi relativi.

Tuttavia, come accennato in apertura, i due metodi maggiormente utilizzati per redigere un cronoprogramma sono il Diagramma di Gantt e il PERT, ecco qualche informazione a riguardo.

Il Diagramma di Gantt

Ideato dall'ingegnere americano Henry Gantt tra il 1915 e il 1918, è un diagramma costituito da una griglia che riporta sulla linea delle ascisse i riferimenti temporali e sulla linea delle ordinate tutte le lavorazioni da svolgere.

Tra i riferimenti temporali di cui tener conto ci sono l'inizio, la fine e la durata dei lavori, nonché il periodo in cui essi si svolgono, tenendo conto anche del tempo dedicato all'attività di controllo e aggiornamento e di eventuali imprevisti non programmabili a priori che possono incidere sulla tabella di marcia.

Tra i vantaggi dell'utilizzo di questo tipo di diagramma c'è sicuramente la facilità con cui effettuare redazione e modifica, nonchè l'immediatezza nella lettura dei dati.

Il limite, d'altro canto, è che con una tale struttra il diagramma di Gantt potrebbe risultare efficace solo per i cronoprogrammi relativi a di piccola entità. La sua efficacia, infatti, è determinata dalla mappatura lineare del progetto che, per essere realizzata correttamente, necessita di una "visione concreta" del risultato finale e dei passi da compiere ancora prima dell'inizio del progetto. Di conseguenza, il Diagramma di Gantt risulta poco adeguato alle attività più complesse realizzate in cantieri più grandi dove si trovano a coesistere diverse imprese e lavoratori autonomi e, soprattutto, dove gli imprevisti non programmabili sono più frequenti.

Il Diagramma di PERT

Con il termine PERT, acronimo di Project Evaluation and Review Technique, si indica un metodo di programmazione con cui è possibile valutare i tempi delle varie fasi lavorative finalizzate alla realizzazione di un'opera e le relazioni che intercorrono tra esse. L'elaborato grafico prodotto dal PERT ha l'aspetto di un diagramma a frecce, o meglio unaroadmap, che consente di organizzare visivamente anche i progetti più complessi.

La redazione del cronoprogramma tramite il Diagramma di PERT necessita di alcuni passaggi:

  1. identificazione delle attività da svolgere;
  2. individuazione delle dipendenze tra le attività;
  3. collegamento delle attività tra loro in modo consequenziale;
  4. stima delle tempistiche necessarie a realizzare il progetto.

Gli elementi che indicano le "attività" o le fasi lavorative all'interno del grafico vengono quindi numerati progressivamente, in base all'ordine di precedenza e collegati tra loro in base al rapporto di dipendenza. Spesso tali attività confluiscono in quelli che vengono chiamati "nodi", punti di raccordo che richiedono, prima di procedere allo step successivo, che tutte le attività che convergono al loro interno vengano completate.

I vantaggi del PERT per i progetti complessi sono notevoli in quanto permette di avere un quadro chiaro e dettagliato di ogni aspetto come:

  • la quantificazione del tempo;
  • la consequenzialità delle attività;
  • l'organizzazione delle risorse umane e materiali per ogni fase.

Ciò consente di poter gestire in modo funzionale l'avanzamento del progetto e di apportare eventuali modifiche allo stesso servendosi dell'apposito software.

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